In Italia, l’apprendimento online incontra ancora parecchie resistenze sia tra i docenti che tra il pubblico in generale. Si pensa erroneamente che la formazione digitale possa sostituire categoricamente la formazione in presenza.
Si deve parlare di formazione blended, un mix di formazione online e tradizionale. Studi scientifici affermano che la sinergia dei due metodi di apprendimento porta a risultati superiori rispetto a quelli ottenuti attraverso l’utilizzo esclusivo di solo uno dei due metodi.
Attenzione, però: mettere in pratica la blended learning non prevede solo l’aggiunta di computer alle aule o la possibilità di seguire le lezioni a casa, comporta una vera e propria evoluzione radicare del modo in cui docenti e partecipanti affrontano l’esperienza formativa.
Senza un buon insegnante, un corso vale poco. In presenza, completamente online, cambiano i tempi, evolvono le tecnologie ma l’insegnante fa la differenza in qualunque corso, è l’elemento cruciale, oggi, come in passato e come lo sarà in futuro.
Senza insegnanti aggiornati e formati per offrire un’esperienza educativa attuale e correttamente integrata, anche l’infrastruttura tecnologicamente più all’avanguardia risulta inefficiente nel raggiungere gli obiettivi prefissati.
Gli studenti di iSchool, così come i docenti, fin dal primo giorno di scuola imparano a lavorare con strumenti tecnologici (tablet o pc vengono distribuiti all’inizio della scuola) rendendoli parte dell’esperienza formativa.
Con quale risultato? La didattica a distanza durante il lockdown è stata fin da subito efficace dimostrando che iSchool è da sempre preparata al futuro.
Una scuola che punta sempre all’avanguardia non può prescindere da una formazione mirata dei propri insegnanti che hanno seguito un corso dedicato a Microsoft 365 come supporto alla didattica blended. Non si smette mai di imparare!